È stata scoperta alcuni anni fa, ma continua a sorprendere la straordinaria colonia di granchi di fiume (Potamon fluviatile) che vive nei sotterranei dei Mercati di Traiano, in uno degli spazi più simbolici del centro storico di Roma. Gli esemplari si sono stabiliti nelle canalette di scolo e negli ambienti umidi posti sotto la Basilica Ulpia, dove da secoli si è creato un habitat stabile, isolato e favorevole alla sopravvivenza.
In condizioni ambientali molto diverse da quelle originarie della specie – che normalmente vive in prossimità dei corsi d'acqua – i granchi si sono adattati a vivere nel sottosuolo, approfittando della costante umidità, dell'assenza di predatori e della quasi totale invisibilità rispetto al mondo esterno. Proprio questo isolamento ha favorito una trasformazione evolutiva del tutto inattesa: nel tempo, gli esemplari hanno quasi raddoppiato le dimensioni medie della loro specie, diventando un caso unico nel panorama urbano europeo.
Tra coloro che lo hanno studiato, il fenomeno è stato osservato in particolare da Bruno Cignini, docente di “Conservazione e gestione della Fauna Urbana” presso il Dipartimento di Biologia dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
«Questi granchi, isolati da secoli, hanno trovato condizioni ideali per sopravvivere e adattarsi: umidità costante, assenza di predatori, nessuna interferenza esterna. È un caso eccezionale di trasformazione urbana spontanea, che dimostra quanto la natura sia capace di trovare strade evolutive impreviste», ha dichiarato.
L'area dei Mercati di Traiano è attraversata da antichi impianti di drenaggio delle acque e da canalette in pietra, spesso invisibili ai visitatori, che nei secoli hanno raccolto e deviato l'acqua piovana in vasche e cisterne sotterranee, fino a raggiungere la Cloaca Maxima. Questi ambienti si sono trasformati in rifugi ideali per alcune forme di vita. Se in passato i granchi di fiume presenti a Roma venivano trascinati fino al Tevere, in questo caso alcuni esemplari si sono fermati lungo il percorso, adattandosi al nuovo ambiente e dando origine a una colonia stanziale e autonoma.
Il fenomeno offre uno spunto di riflessione profondo sul rapporto tra fauna selvatica e contesto urbano: anche nel cuore della città storica, in spazi che sembrano ostili alla vita, la natura trova modi per adattarsi, evolvere e persino prosperare.
L'analisi di Cignini, basata su anni di esperienza nello studio dell'ecologia urbana, inserisce questo caso nella più ampia cornice delle trasformazioni spontanee che avvengono negli ecosistemi cittadini, spesso all'insaputa di chi li attraversa ogni giorno.
La colonia dei granchi dei Fori non è solo una curiosità biologica: è un'occasione per riscoprire la vitalità nascosta dei centri storici, per osservare da vicino come la natura risponda alle trasformazioni umane e per valorizzare l'importanza di uno sguardo scientifico anche su ciò che, a prima vista, sembra invisibile.
a cura dell'Ufficio Stampa di Ateneo