Roma ha ospitato la seconda tappa regionale della campagna per la prevenzione e il trattamento dei disturbi e patologie oculari “La salute dei tuoi occhi non perderla di vista”, necessaria in un Paese come l'Italia in cui 6 milioni di cittadini soffrono di malattie legate alla vista.
L'iniziativa è stata promossa da APMO – Associazione Pazienti Malattie Oculari, in collaborazione con AIMO – Associazione Italiana Medici Oculisti e SISO – Società Italiana di Scienze oftalmologiche, con il patrocinio dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dell'Intergruppo parlamentare prevenzione e cura delle malattie degli occhi, cui si aggiungono altre 18 associazioni dei pazienti e società scientifiche e con il patrocinio, per la tappa di Roma, della Regione Lazio e del Consiglio Regionale del Lazio. La presentazione di questa campagna si è svolta l'11 giugno 2025 nella Sala Tirreno del Palazzo della Regione Lazio a Roma, con la partecipazione di Antonio Aurigemma, Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, di Andrea Urbani, Direttore Direzione Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria Regione Lazio.
Tra i relatori, Carlo Nucci, prorettore Vicario, ordinario di Malattie apparato visivo al dipartimento di Medicina sperimentale dell'università di Roma Tor Vergata e direttore U.O.C. presso il PTV, che in merito alla malattia del glaucoma spiega “Il glaucoma è una delle principali patologie oculari a livello globale e rappresenta, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, la principale causa di cecità irreversibile. Colpisce oltre 70 milioni di persone nel mondo e si stima che entro il 2040 il numero possa superare i 110 milioni. Il termine “glaucoma” non identifica una singola patologia, ma un gruppo eterogeneo di malattie oculari che hanno in comune il danno progressivo del nervo ottico, la struttura che trasmette le informazioni visive dall'occhio al cervello. Nella maggior parte dei casi, questo danno è associato a un aumento della pressione intraoculare (IOP) ed è spesso definito “il ladro silenzioso della vista”, perché è una malattia subdola che può progredire senza sintomi evidenti fino a uno stadio avanzato, quando i danni al nervo ottico sono ormai irreparabili”.
L'insidiosità del glaucoma risiede anche nella sua capacità di colpire senza preavviso, tuttavia numerosi studi hanno identificato alcuni fattori di rischio che aumentano la probabilità di sviluppare la malattia, come la pressione intraoculare (anche se non tutti i soggetti con pressione elevata sviluppano glaucoma, il rischio è significativamente maggiore), l'età (soprattutto sopra i 40 anni), la familiarità (avere parenti di primo grado affetti da glaucoma), l'appartenenza a determinati gruppi etnici (come le popolazioni africane e caraibiche, particolarmente suscettibili al glaucoma ad angolo aperto), la miopia elevata, il diabete, l'ipertensione arteriosa e l'uso prolungato di farmaci corticosteroidei.
“Non meno rilevante – prosegue Nucci - è il ruolo della diagnosi precoce: il danno al nervo ottico causato dal glaucoma è irreversibile, ma se la malattia viene identificata in fase iniziale, può essere controllata efficacemente con terapie farmacologiche, trattamenti laser o interventi chirurgici. Ecco perché è fondamentale sottoporsi a controlli oculistici periodici, soprattutto se si è portatori di uno o più fattori di rischio, soprattutto dopo i 40 anni o prima in presenza di familiarità. Nel Centro Glaucoma del Policlinico Tor Vergata di Roma, seguiamo attualmente oltre 6.000 pazienti affetti da diverse forme di glaucoma. L'approccio integrato tra diagnostica avanzata, monitoraggio continuo e interventi mirati ci consente di rallentare in modo significativo la progressione della malattia e migliorare la qualità di vita dei pazienti”.
“In definitiva – conclude - il glaucoma rappresenta un'emergenza sanitaria globale silenziosa ma devastante. Affrontarla richiede una combinazione di consapevolezza pubblica, innovazione tecnologica e accesso equo alle cure. Solo così potremo sperare di fermare il ladro silenzioso della vista prima che colpisca”.
Federico Ricci, associato di Oftalmologia a Roma Tor Vergata e direttore UNIT Patologie Retiniche del PTV, aggiunge invece nel suo intervento sulle Maculopatie “Quando si parla di Maculopatie ci si riferisce ad un gruppo di malattie di varia origine che colpiscono la porzione centrale della retina, la parte più nobile denominata macula, che contiene al suo interno un'area altamente specializzata, chiamata fovea, che consente la lettura, il riconoscimento dei dettagli e la percezione dei colori. Alcune forme di maculopatia sono molto importanti a causa della loro elevata prevalenza ed incidenza nella popolazione, fra queste in particolare la cosiddetta Degenerazione Maculare Senile (DMLE) legata all'età e l'edema maculare diabetico (DME). L'importanza della diagnosi precoce è strettamente correlata alla tempestività della cura. È stato dimostrato ampiamente da numerosi studi clinici che più rapida è la presa in carico e più rapido è l'inizio della terapia rispetto all'esordio della malattia, minori saranno i danni. La rapidità della terapia garantisce anche migliori risultati funzionali in termini di recupero della acutezza visiva. Come prevenzione – sottolinea Ricci - si consiglia di evitare assolutamente il fumo di sigaretta, avere una dieta ricca di antiossidanti e povera di grassi animali. È inoltre opportuno dopo i 55 anni sottoporsi a visita oculistica, soprattutto se presente una familiarità, almeno una volta l'anno”
La Carta della Salute dell'Occhio, uno strumento di orientamento e promozione, una road map di riferimento in ambito oftalmologico per la Sanità pubblica e le politiche sanitarie, è scaricabile su questo link.
a cura dell'Ufficio Stampa di Ateneo