Un'occasione speciale per l'inaugurazione del Master in Studi sulla Shoah e sulla Memoria, una lezione fuori dall'ordinario. La presentazione nel cuore di Roma del libro di Edith Bruck e Andrea Riccardi Oltre il male Laterza editore, con gli autori e Paolo Conti giornalista del Corriere della Sera che li ha intervistati.
Un evento importante che si è tenuto martedì 8 aprile nella Sala della Protomoteca al Campidoglio alla presenza di Roberto Gualtieri sindaco di Roma, Pasquale Angelosanto generale coordinatore nazionale della lotta contro l'antisemitismo, Alessandra Servidori del Mur e per l'università degli studi di Roma Tor Vergata il rettore Nathan Levialdi Ghiron, la professoressa Lucia Ceci, ordinaria di Storia Contemporanea e direttrice del dipartimento di Storia, patrimonio culturale formazione e società, il professor Tommaso Caliò docente di Storia del cristianesimo e delle chiese e direttore del Centro Romano di Studi sull'Ebraismo e David Meghnaghi ideatore ed ex-direttore del master. L'evento è stato coordinato e introdotto da Claudia Hassan, professoressa di Sociologia dei processi culturali e comunicativi e direttrice del Master in Studi sulla Shoah e sulla Memoria.
“La Shoah è stato un unicum che non si può paragonare a niente che accade o è accaduto. È il male, che fa parte della mia esistenza: questo mi permette di vivere con gli occhi aperti gli altri disastri" la 93enne Edith Bruck così ha descritto la sua esperienza terribile, commentando le pagine del libro scritto a quattro mani con Andrea Riccardi, arrivando a ricordare che "non odiavo nessuno, mi facevano pena per quella disumanità che ho provato e vissuto. Tanto che, dopo la fine del mio anno di prigionia, ho incontrato due kapò, una a Roma, l'altro in Israele, che erano diventati disumani e che erano stati internati anni prima di me: come fai a denunciare, a giudicare qualcuno che ha subito per più tempo quello che ho vissuto io? Non ne sono capace".
"Io appartengo a una generazione che non ha visto la guerra - le risponde Andrea Riccardi fondatore della Comunità di Sant'Egidio - ma oggi ci troviamo di fronte al dramma: la guerra è stata progressivamente riabilitata. E parlare di pace, sembra una grande ingenuità. La Shoah è stata possibile perché c'era la guerra, bacino in cui è potuta accadere. E, come dice Edith, non possiamo solo parlare della Germania: dovremmo parlare dell'Ungheria, Romania, Italia, Francia, Belgio. C'è stata una rete europea. Per l'Italia Repubblicana c'è stata una sorta di 'serena incoscienza'. C'è però una svolta - afferma Riccardi - siamo in altro mondo, in cui la guerra è considerata naturale. Non basta dibattere di antisemitismo, che sta dilagando, in Europa, nelle periferie francesi, in Germania. Perché non c'è più un saldo e condiviso riferimento a una certa memoria. E, nella nostra società vittimistica, Edith non lo è stata. Non ha mai voluto vendetta - conclude - ma ha tentato di comprendere l'altro".
Il libro Oltre il male è "un bellissimo dialogo e lavoro per la memoria - afferma il sindaco Roberto Gualtieri - 'Memoria' non è però un concetto i cui doveri si possono assolvere in maniera semplicistica e rituale: la memoria è un lavoro faticoso e di impegno, per la bruciante concretezza della disumanità che, con la Shoah, ha toccato il suo livello più alto”.
Sulla memoria ha aperto il suo intervento il rettore dell'Università di Roma Tor Vergata Nathan Levialdi Ghiron “La nostra Università, l'Università di Roma Tor Vergata si distingue da sempre per il suo impegno nel trattare i grandi temi della cultura, della memoria e della formazione di una coscienza critica e consapevole. La Shoah, la tragedia più devastante che l'umanità abbia mai conosciuto, non è solo un capitolo della nostra storia: è una ferita che continua a sanguinare, e che ci chiede di essere ricordata, ma soprattutto di essere studiata. La memoria non è un esercizio del passato, ma una guida per il presente e per il futuro. Questo Master è l'erede di un'esperienza di eccellenza, il Master in Didattica della Shoah, diretto dal professor David Meghnagi, che ci ha insegnato quanto sia fondamentale dare voce a questi studi, affinché non vengano mai oscurati”. “Il nostro impegno non si limita solo a preservare la memoria, ma, prima di tutto, a trasmettere alle future generazioni l'urgenza di imparare dalla storia”.
"Un libro essenziale, ricco di umanità e di significato". Descrive così Claudia Hassan il libro Oltre il male. Per lei, direttrice del Master in Studi sulla Shoah e sulla Memoria all'università di Roma Tor Vergata, la Capitale "è una città impegnata nel 'lavoro' della memoria". “E Il master è una risposta ad una domanda di sapere in un contesto incandescente. Il contesto all'interno del quale il master in Studi sulla Shoah e sulla Memoria nasce è caratterizzato da tre sfide storiche: l'erosione della memoria cosmopolita su cui l'Europa ha costruito se stessa, l'avanzare di una memoria illiberale, l'inquinamento di una sfera pubblica frammentata nell'ambiente dei social media”. “Il Master risponde ad una richiesta di competenze che nell'ambito lavorativo così parcellizzato diventano sempre più preziose".
a cura dell'Ufficio Stampa di Ateneo