Al via una nuova missione di osservazione della Terra con il satellite CSES-02: lanciato con successo il 14 giugno dal centro cinese di lancio Jiuquan nel deserto del Gobi, CSES-02 opererà in tandem con il satellite gemello CSES-01, lanciato nel 2018 e ancora operativo. L'obiettivo della missione è l'osservazione e l'analisi di fenomeni ionosferici e magnetosferici legati a eventi geofisici estremi come i terremoti, nonché a fenomeni atmosferici e di Space Weather, come le tempeste geomagnetiche e le particelle solari ad alta energia.
Il satellite CSES-02 (China Seismo-Electromagnetic Satellite-02), secondo della serie CSES, è frutto della cooperazione tra l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e la China National Space Administration (CNSA). Alla missione partecipa un'ampia componente scientifica italiana, che opera nell'ambito della collaborazione Limadou, una rete coordinata dall'ASI con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), e il contributo dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR – IFAC) e delle università italiane dell'Aquila, Bologna, Roma Tor Vergata, Torino, Trento e l'Università Telematica Internazionale UniNettuno.
La partecipazione italiana alla missione, guidata da ASI, vede il nostro Paese in prima linea nello sviluppo tecnologico e scientifico. Due degli undici strumenti a bordo del satellite sono stati progettati e realizzati in Italia: HEPD-02 (High-Energy Particle Detector), rivelatore di particelle di alta energia sviluppato dall'INFN in collaborazione con il CNR e il mondo accademico e EFD-02 (Electric Field Detector), realizzato congiuntamente da INFN e INAF per la misura del campo elettrico, entrambi riprogettati per incrementarne le prestazioni e l'informazione scientifica contenuta nei dati. Grazie a questi strumenti, CSES-02 sarà in grado di esplorare nuove frontiere nella comprensione dei fenomeni fisici che avvengono tra litosfera, atmosfera e ionosfera, con particolare attenzione alla ricerca di possibili correlazioni spazio-temporali con eventi sismici intensi. La missione rappresenta un esempio concreto di come la cooperazione scientifica internazionale possa tradursi in progresso tecnologico e nella capacità di affrontare questioni cruciali come il monitoraggio ambientale, la previsione dei rischi naturali e la comprensione dell'interazione Terra-Spazio, grazie all'impegno coordinato di agenzie, enti di ricerca e università.
Per il nostro Ateneo, significativo è stato il contributo del dipartimento di Fisica e della sezione INFN-Tor Vergata guidata dalla professoressa Roberta Sparvoli: "I due strumenti italiani a bordo del satellite CSES-02, vale a dire lo strumento di particelle energetiche HEPD-02 e lo strumento di campo elettrico EFD-02, sono stati integrati nelle camere pulite del dipartimento di Fisica dell'università di Roma Tor Vergata. Nella fase di integrazione i due strumenti sono stati testati e calibrati prima della spezione finale verso il sito di lancio in Cina". "Nostra responsabilità post-lancio - conclude Sparvoli - sarà il "Commissioning in volo", ovvero la prima fase, della durata massima di 6 mesi, nella quale gli strumenti dovranno essere controllati e ottimizzati prima dell'inizio della presa dati scientifica".
a cura dell'Ufficio Stampa di Ateneo