Le attività per chi ha più bisogno non vanno in vacanza
Il contatto con la natura e la sua importanza per le possibilità che crea nella vita quotidiana è una questione che l’orto botanico dell’Università di Roma Tor Vergata, sotto la direzione della prof. Antonella Canini direttrice del dipartimento di Biologia, tiene bene a mente.
Punti fondamentali sono la “terza missione”, la collaborazione col territorio, una politica virtuosa nella gestione. Ciò prevede per esempio la reintroduzione di specie autoctone di interesse agroalimentare, lo studio di tecnologie sostenibili in campo agricolo come l’acquaponica - tecnica che consente di coltivare piante e allevare pesci utilizzando sempre la stessa acqua – in un’ottica di economia circolare.
Ma non solo. L’orto botanico vuole essere anche un ponte tra l’Accademia e la popolazione, mettendosi al servizio della comunità, letteralmente: oltre a essere luogo di studio, di didattica per tutti i livelli di istruzione (dalla scuola dell’infanzia alla laurea) è luogo di riabilitazione, assistenza, inclusione e opportunità imprenditoriali.
Con il dipartimento di Biologia e l’orto botanico sono nati progetti didattici come G.eco, che si occupa di divulgazione scientifica, o start-up come Orto 2.0, che con una semplice app permette a chiunque di coltivare e consumare prodotti di qualità, sani, sostenibili e con un processo di acquisto che abbatte l’inquinamento provocato dalla filiera produttiva tradizionale; ma anche collaborazioni con realtà complesse come quelle dei CSM di Asl Roma 2, del Servizio Disabili Adulti, dei Centri Diurni e le cooperative sociali del territorio: in questi casi la natura è un ambiente di terapia e riconquista di sé, terreno su cui si combatte il disagio emotivo agevolati dal ritmo lento della natura. Esperti della mente accompagnano qui le persone che soffrono di disturbi psichici per trarre giovamento dalle buone pratiche offerte dalla vita dell’orto o dal giardino sensoriale e rientrare in connessione con se stessi per ristabilire una sano rapporto con le proprie emozioni o semplicemente sentirsi ascoltati e accolti, essere parte di qualcosa, vedere e toccare il frutto del proprio lavoro, avere una prospettiva e ritrovare il senso di una vita troppo spesso isolata.
Sentimento provato soprattutto nel periodo estivo, durante il quale spesso routine e abitudini, fondamentali per chi convive con una disabilità, vengono turbate da chiusure e partenze. Per loro l’orto non serra i suoi cancelli, resta a disposizione, proprio perché c’è la consapevolezza dell’importanza dei servizi e delle esperienze che offre, a chi ne ha più bisogno. “Neanche durante la pandemia abbiamo chiuso” racconta Roberto Braglia del dipartimento di Biologia “sono attività di cura, non si possono interrompere”.
Come raccontato a ottobre 2022 durante l'appuntamento del Quarantennale di “Tor Vergata”, chi combatte quotidianamente questi disagi, svolgendo queste attività, torna a essere una persona e non più solo un paziente. La natura fa davvero miracoli!
Photo Social Media @unitorvergata
Per approfondire:
https://www.facebook.com/Orto2.0/?locale=it_IT
https://www.romatoday.it/zone/torri/torre-maura/ortoterapia-giardino-via-delle-rupicole.html