Per lei lo studio dell’elettronica è “la voglia di andare oltre”, la stessa che la porta a desiderare un futuro in Finlandia e una posizione come Solution Architect. Lanciato nel 2018, il progetto dedicato alle studentesse di discipline STEM ha coinvolto finora 26 giovani meritevoli, ciascuna premiata con una borsa di studio della durata di 3 anni, del valore di €6.000 all’anno.
È Federica Zannoni, studentessa del corso di Laurea in Ingegneria di Internet all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, la vincitrice della sesta edizione di “Amazon Women in Innovation”, la borsa di studio promossa e finanziata da Amazon per aiutare le giovani studentesse di discipline STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) a inserirsi nel settore dell’economia digitale, dell’innovazione e della tecnologia.
La giovane meritevole - insieme alle vincitrici degli altri sei Atenei italiani coinvolti nell’iniziativa di Amazon - usufruirà di un finanziamento di €6.000 per l'anno accademico 2023/24, con possibilità di rinnovo nei successivi due anni, assieme all’opportunità di disporre di una mentor Amazon, una manager dell’azienda con cui confrontarsi per sviluppare competenze utili per il proprio futuro percorso professionale: dalle tecniche per creare un curriculum efficace, ai consigli per affrontare un colloquio di lavoro.
Chi è la vincitrice di "Amazon Women in Innovation” per Roma Tor Vergata
Un sogno nel cassetto e un piano per realizzarlo. Nata e cresciuta a Marino, comune di Roma, Federica Zannoni frequenta il corso di Ingegneria di Internet all’Università Tor Vergata, a Roma. Curiosa, spigliata e con la profondità di chi ha già dovuto affrontare molte sfide nella propria vita.
“Ingegneria ha bisogno di tempo: tre anni per la triennale, due per la magistrale, questi limiti temporali spesso non sono standard applicabili a questa facoltà. Mi sono iscritta a questo corso di laurea nel 2019. Purtroppo alcuni motivi personali mi hanno costretta a ridefinire le mie priorità: mi sono assentata dall’università, ho messo in stand-by lo studio, per poi riacquisire la giusta lucidità e consapevolezza per capire che, sì, concludere questo percorso era la scelta più giusta. Un premio che dovevo a me stessa.”
Se è vero il detto “ingegneri si nasce”, Federica forse ci è nata davvero, ereditando questa passione da suo padre, Solution Architect, posizione a cui anche lei ora ambisce. “Sono cresciuta affascinata dal suo lavoro, ma soprattutto, dalla passione che vedevo nei suoi occhi nel raccontarlo”. La stessa passione che vibra ora in Federica, e che la illumina quando racconta del primo computer fisso, smontato a poco più di 5 anni - “Ero estasiata. Era un PC da smaltire, l’ho smontato e dentro ci ho visto un mondo”-; delle prime programmazioni in HTML ai tempi di Tumblr a dodici anni e dell’analisi delle componenti del controller della Playstation, “che ci vuole?”.
Nel raccontarsi, Federica la definisce “la curiosità di andare oltre”, la stessa che ora la porta a sognare un futuro in Finlandia, pensiero che la culla già da una decina di anni. A giustificare il sogno, una motivazione razionale: “in Finlandia sono specializzati nel campo della rete mobile. E poi, com’è la Finlandia? Pensa al Trentino d’estate, ma meglio e tutto l’anno”.
Il primo incontro di Federica con la borsa di studio Amazon Women in Innovation risale al 2019, quando a vincerla è stata una sua cara amica. Ora è lei ad averla ottenuta: un modo per chiudere il cerchio dopo anni non facili, un traguardo che dedica a sé stessa e a suo padre.
La parità di genere è un tema su cui Federica riflette spesso, provando amarezza nel pensare che nel 2024 sia ancora argomento di discussione. “Ci penso spesso e confrontandomi con il mio gruppo di amiche ho formulato un pensiero: scuola superiore e poi università nascono per formare e preparare gli studenti al mondo del lavoro. Negli ambiti scientifici tutti questi step hanno ancora una costante: da un punto di vista numerico il genere femminile è ancora a ranghi ridotti. Pensandola in prospettiva, una vita destinata a essere “la sola”, circondata da eventuali pregiudizi, a molte fa paura. Io non sono destabilizzata: ho visto mio padre in contesti lavorativi, la gentilezza e la disponibilità con cui si rapportava alle sue colleghe. Mi appello a questo: so che lungo il mio percorso potrò avere al mio fianco tanti colleghi come lui”.
“Amazon Women in Innovation”: dal 2018 a oggi
Dal 2018, allo scopo di supportare e incentivare le giovani studentesse universitarie appassionate di materie scientifiche, Amazon assegna la borsa di studio “Amazon Women in Innovation”. Il progetto si inserisce nel programma Amazon nella Comunità come supporto alla crescita delle nuove generazioni nel mondo digitale, e oggi coinvolge sette Atenei italiani: assieme all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, l’Università degli Studi di Cagliari, l’Università degli Studi di Catania, il Politecnico di Milano, l’Università degli Studi di Napoli Federico II, l'Università degli Studi di Palermo, l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e il Politecnico di Torino. Con le premiazioni annunciate oggi, dall’anno del suo lancio, l’iniziativa ha premiato finora 26 giovani meritevoli attraverso l’erogazione di altrettante borse di studio e di un percorso di mentorship con una manager di Amazon: incontri dedicati a sviluppare le competenze del futuro.