Una giornata di studio, rivolta agli studenti del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Medica dell'università di Roma Tor Vergata, per offrire un'immersione completa nelle tecnologie elettrofisiologiche per l'ablazione cardiaca guidata da campi elettromagnetici, attraverso una sinergia tra teoria, pratica clinica innovazione industriale.
Al Policlinico Tor Vergata di Roma, nell'Aula Anfiteatro, mercoledì 21 maggio si è tenuto questo incontro di approfondimento sul rapporto tecnologia-salute, con focus sulle aritmie cardiache, con la supervisione del Comitato scientifico costituito dai prof. Andrea Natale, la prof.ssa Cecilia Occhiuzzi di Roma Tor Vergata e il Dott. Giuseppe Stifano. Il programma ha visto alternarsi lezioni frontali, sessioni live in sala operatoria e contributi multidisciplinari da parte di chirurghi, ingegneri clinici, infermieri specializzati e aziende leader del settore (Johnson & Johnson, Medtronic, Pulse Bioscience). Presenti all'incontro per i saluti istituzionali il rettore dell'università di Roma Tor Vergata, Nathan Levialdi Ghiron, il preside della facoltà di Medicina e Chirurgia, Stefano Marini, il vice-direttore del Dipartimento DICII, prof. Gaetano Marrocco e il coordinatore del Corso di Laurea in Ingegneria Medica Prof. Giuseppe Vairo.
L'incontro ha messo al centro le tecniche di ablazione miocardica, che rappresentano oggi uno degli strumenti più avanzati ed efficaci per la terapia delle aritmie cardiache complesse, concentrandosi in particolare sull'impiego per la prima volta nell'uomo di una tecnologia sperimentale di PFA a nano-impulsi. Tale tecnologia, nata grazie agli studi e la ricerca scientifica condotta dal prof. Natale in collaborazione con importanti aziende del settore, potrà essere utilizzata in Italia, per la prima volta, grazie al supporto della Direzione Generale del PTV e sicuramente aprirà scenari importanti per lo sviluppo della ricerca scientifica congiunta all'interno del nostro Ateneo.
Commenta così Cecilia Occhiuzzi, associata del dipartimento di Ingegneria civile e Ingegneria informatica “La giornata di oggi ha rappresentato un punto di congiunzione importantissimo tra quello che è il sapere ingegneristico, la pratica clinica e lo sviluppo tecnologico. Abbiamo avuto la possibilità infatti di dimostrare davanti a circa 130 studenti della magistrale e dell'ultimo anno della triennale quelle che sono le applicazioni cliniche reali dei principi fisici e tecnologici che imparano a lezione”.
“Si sono susseguiti – prosegue Occhiuzzi - interventi tecnici lato ingegneria, lato università, lato medicina e lato aziende. Lo scopo è stato quello di capire come dalla multidisciplinarietà e dal lavoro congiunto di ingegneri e medici si può arrivare veramente a quel progresso sentito con impatto immediato sulla salute delle persone, che poi è la mission dell'ingegneria medica. I ragazzi hanno avuto la possibilità di assistere agli interventi live proiettati sul maxischermo con connessione audio-video diretta con i medici in sala. Quindi potevano porre domande al professore e di ricevere risposte in real-time. Hanno avuto – conclude la docente di Roma Tor Vergata - la testimonianza di ingegneri medici loro colleghi che in sala operatoria supportano fattivamente il medico durante lo svolgimento delle operazioni. In più, a piccoli gruppetti, hanno potuto avere accesso alla sala operatoria stessa e quindi vedere dal vivo tutta l'imponenza tecnologica e strumentale che c'è nella nostra nuova sala di elettrofisiologia di Tor Vergata”.
Aggiunge a questo Andrea Natale, ordinario, esperto di Malattie dell'apparato cardiovascolare del dipartimento di Biomedicina e prevenzione “La giornata di studio sulle tecnologie avanzate per l'ablazione cardiaca è stata un grande successo, con la partecipazione di oltre 130 studenti del Corso di Laurea in Ingegneria Medica, specializzandi e specialisti di cardiologia, docenti e aziende del settore. L'iniziativa ha rappresentato una modalità straordinaria di coniugare ingegneria, clinica e innovazione tecnologica, offrendo ai partecipanti un'esperienza concreta in un contesto altamente specializzato come quello dell'elettrofisiologia cardiaca nel trattamento della fibrillazione atriale”.
La fibrillazione atriale (FA) è una condizione che colpisce più di 60 milioni di pazienti a livello globale. Senza un intervento precoce, la FA può progredire e può essere associata ad un tasso più elevato di ricoveri per motivi cardiovascolari, per insufficienza cardiaca e mortalità, e comunque quasi sempre associata ad una ridotta qualità della vita. Le tecniche di ablazione sono abbastanza consolidate, ma lo sviluppo e la ricerca clinica - in congiunzione al contributo dell'ingegneria biomedica - sta portando ad una rapida trasformazione tecnologica grazie all'avvento dell'elettroporazione che risponde ad un'esigenza di rendere più efficace e meno invasiva una tecnica necessaria per curare quella che è stata definita l'epidemia del XXI secolo.
“Personalmente, sono molto lieto - prosegue Natale - di essere riuscito a portare dagli Stati Uniti questa tecnica di ultimissima generazione e di permettere agli studenti, attraverso sessioni teoriche e casi clinici in diretta, di poter toccare con mano l'impatto di questa nanotecnologia in sala operatoria, interagendo con ingegneri medici, clinici e operatori sanitari. Un'occasione preziosa per scoprire da vicino le dinamiche e le responsabilità della futura professione, e comprendendo che la collaborazione tra medici ed ingegneri è fondamentale per assicurare il successo delle procedure e la cura della patologia. Spero di poter continuare a trasferire in Italia i risultati della mia ricerca clinica statunitense creando i presupposti necessari per plasmare in sede le nuove leve del futuro dando maggiori opportunità agli studenti, colmando il gap che attualmente esiste con i centri di ricerca più avanzati”.
“Siamo tutti convinti - conclude Natale - che questa giornata costituisca un ulteriore e fondamentale tassello nella storica e proficua collaborazione tra medicina e ingegneria, e contribuisca a rafforzare il ruolo dell'Università di Roma Tor Vergata come centro di eccellenza nella formazione e nella ricerca medico-ingegneristica”.
L'obiettivo principale è fornire agli studenti una visione concreta dell'interazione tra ingegneria e medicina nella realizzazione di sistemi per il trattamento delle patologie cardiache, con particolare attenzione alla progettazione dei dispositivi, alla gestione della procedura e all'integrazione tra le competenze del team clinico-tecnico. La crescente integrazione tra le tecnologie a radiofrequenza (RF), le nuove forme di Pulsed Field Ablation (PFA) e i sistemi di mappaggio elettroanatomico tridimensionale (3D mapping) hanno infatti aperto scenari inediti sia sul piano clinico sia su quello ingegneristico.
a cura dell'Ufficio Stampa di Ateneo