Il 16 aprile 2025, Hadi Tiranvalipour, studente del corso di laurea magistrale in Physical Activity and Health Promotion presso l'Università di Roma Tor Vergata e atleta di Taekwondo, si è laureato nei giorni scorsi con una tesi che racconta, anche in chiave personale, il ruolo dello sport nella promozione del benessere psico-fisico. Un traguardo che rappresenta non solo la conclusione di un percorso universitario, ma anche un momento simbolico di rinascita e di riscatto.
Hadi, originario dell'Iran, è arrivato in Italia dopo essere stato costretto a lasciare il proprio Paese a seguito di alcune dichiarazioni a favore dei diritti delle donne. Da quel momento ha ricostruito, passo dopo passo, il proprio cammino, trovando nell'università e nello sport due strumenti fondamentali per il suo percorso umano e professionale.
Paola Sinibaldi Salimei, fondatrice del corso di laurea magistrale in Physical Activity and Health Promotion, docente di Clinical Pathology e relatrice della tesi discussa, conclusa con la votazione di 105/110, sottolinea così il valore di questo traguardo: “Hadi ha portato avanti il suo lavoro con grande impegno, scegliendo un tema che rifletteva profondamente la sua esperienza personale. Si è sempre dimostrato uno studente pronto a imparare, a integrarsi e a contribuire attivamente alla vita accademica.”
La tesi – dedicata al ruolo dello sport come “antidepressivo naturale” – esplora il legame tra attività fisica, salute mentale e crescita personale, dimostrando come il movimento possa rappresentare un alleato fondamentale nel superamento delle difficoltà. Ma il percorso di Hadi si inserisce anche in una visione più ampia, quella promossa proprio dal corso di laurea magistrale in lingua inglese di Roma Tor Vergata, che negli anni si è distinto come uno spazio dinamico di confronto tra culture ed esperienze.
“Il corso in Physical Activity and Health Promotion – spiega la professoressa Sinibaldi Salimei – accoglie da anni studenti e studentesse da ogni parte del mondo. In molte occasioni abbiamo avuto in aula ragazzi provenienti da Paesi in conflitto, che qui hanno trovato un contesto di integrazione reale e concreta. È un'esperienza che arricchisce tutti, docenti compresi”.
La sua storia in Italia è stata resa possibile anche grazie alla Federazione Italiana di Taekwondo: al suo arrivo in Italia, la FITA si è subito attivata per assistere Hadi nel percorso per ottenere lo status di rifugiato e ha permesso il suo allenamento presso il Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti” di Roma in una sinergia Federazione CONI. Hadi in questo modo è riuscito a gareggiare ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 con il Team dei Rifugiati del CIO (nella foto, a destra).
Il percorso accademico di Hadi studente-atleta è un esempio di come l'università possa diventare uno spazio di rinascita, di legami, di visione, capace di valorizzare ogni storia individuale nel rispetto della diversità e nella costruzione del futuro.
“È stata una giornata speciale – ha detto Hadi – e averla vissuta con i miei genitori, che non vedevo da tanto tempo, l'ha resa ancora più importante. Questo traguardo è per loro e per tutte le persone che mi hanno aiutato a non arrendermi”.
Con storie come quella di Hadi, l'Università di Roma Tor Vergata si conferma non solo come polo di formazione e ricerca, ma anche come luogo di accoglienza, trasformazione e opportunità.
Photo Credits: @FITA
a cura dell'Ufficio Stampa di Ateneo