Il MUCIV-Museo delle Civiltà (ex Museo Pigorini) di Roma si rinnova e accresce le proprie collezioni inaugurando una nuova area espositiva: LABORATORIO NEANDERTHAL. Le scoperte di Grotta Guattari.
Al centro del progetto sono gli straordinari reperti provenienti da Grotta Guattari – sito preistorico di fama internazionale situato a San Felice Circeo (Latina) – trasferiti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina e scavati esclusivamente dagli archeologi dell'Università di Roma Tor Vergata.
Gli ultimi ritrovamenti – che contribuiscono ad aggiornare le nostra conoscenze sui Neanderthal e sul territorio da essi abitato – si riuniscono ai reperti già precedentemente esposti, e proprio la loro riunificazione e musealizzazione permanente rende il MUCIV-Museo delle Civiltà l'epicentro non solo della loro conservazione e condivisione con il pubblico, ma anche delle ricerche ancora in corso su questo eccezionale patrimonio del nostro passato, configurando l'intero progetto come quello di un vero e proprio LABORATORIO NEANDERTHAL.
Il progetto è il risultato di un'ampia e articolata collaborazione inter-istituzionale e inter-disciplinare che ha coinvolto, accanto al MUCIV, il Dipartimento per la Tutela del Patrimonio Culturale, la Direzione Generale Musei, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone e Latina, l'Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, la Sapienza Università di Roma, l'Università degli Studi di Firenze e l'Università degli Studi di Roma Tor Vergata. L'esposizione inaugura, inoltre, il programma di eventi che, nel 2026, il MUCIV-Museo delle Civiltà dedicherà ai 150 anni dall'apertura, nel 1876, del Regio Museo Preistorico Etnografico da parte dell'archeologo Luigi Pigorini.
"Le nuove campagne di scavo avviate nel 2019 a Grotta Guattari, promossi dalla Soprintendenza, hanno segnato una svolta fondamentale, permettendo di individuare altri 15 resti umani tra elementi del cranio, del post-cranio e denti isolati” - Mario Federico Rolfo, archeologo dell'università di Roma Tor Vergata, afferente al dipartimento di Storia, patrimonio culturale, formazione e società e protagonista dello scavo con il team di archeologi dell'Ateneo, spiega la storia dello scavo e dei reperti ritrovati. “Si tratta del campione di Neanderthal più consistente mai rinvenuto in un singolo sito nel territorio italiano, un archivio biologico straordinario che si ricongiunge oggi ai ritrovamenti storici del 1939. Oltre ai resti umani, le indagini condotte dal nostro team dell'Università di Roma Tor Vergata hanno riportato alla luce industrie litiche e una ricca fauna — dai grandi mammiferi come elefanti e rinoceronti fino alle iene — che ci consentono di ricostruire con precisione inedita la co-evoluzione tra specie e ambiente”. “Questo progetto - conclude Rolfo -, configurandosi come un vero e proprio 'Laboratorio Neanderthal', trasforma finalmente la ricerca scientifica in corso in un'esperienza di conoscenza condivisa e accessibile a tutti. Per Roma, principalmente devo dire la verità, qui nel Museo delle Civiltà abbiamo dato una nuova linfa vitale e rimesso al centro l'importanza di questo museo: è la casa di tutti noi archeologi preistorici perché è dedicato al fondatore della preistoria".
La nuova Sala Guattari presenta un inedito allestimento multimediale – progettato da Studio Azzurro sotto la direzione artistica di Leonardo Sangiorgi e Giuseppe Carmosino, e a cura di Maria Grazia Filetici e Andrea Viliani – i cui contenuti scientifici sono stati redatti con la supervisione di un Comitato Tecnico-Scientifico formato da Luigi La Rocca (Capo del Dipartimento per la Tutela del Patrimonio Culturale), Massimo Osanna (Direttore Generale Musei), Alessandro Betori e Antonio Borrani (Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone e Latina), Andrea Viliani, Francesca Alhaique, Francesca Candilio e Alessandra Sperduti (MUCIV-Museo delle Civiltà), Stefano Benazzi (Alma Mater Studiorum – Università di Bologna), David Caramelli (Università degli Studi di Firenze), Giorgio Manzi e Alessia Nava (Sapienza Università di Roma), Mario Federico Rolfo (Università degli Studi di Roma Tor Vergata).
Qualche info sullo scavo nella Grotta Guattari
Le ricerche presso Grotta Guattari iniziate l'11 ottobre 2019 si sono svolte in più fasi fino all'ottobre 2023. Lo scavo è stato organizzato e diretto dalla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina (direttore dottor Francesco Di Mario) con la consulenza scientifica del professor Mario Federico Rolfo dell'Università di Roma Tor Vergata.
Lo scavo, durato complessivamente 380 giorni, è stato eseguito da un'équipe di archeologi esclusivamente dell'Università di Roma Tor Vergata (Angelica Ferracci, Maurizio Gatta e Damiano Portarena) coordinata del professor Rolfo: l'ultima campagna del 2023 ha visto la partecipazione anche dei laureandi della Cattedra di Archeologia Preistorica dell'Università di Roma Tor Vergata.
Le ricerche hanno indagato aree della Grotta mai studiate fino ad oggi, in special modo l'antro detto del “Laghetto”. In quest'area gli archeologi di Roma Tor Vergata hanno indagato oltre 4 metri quadrati per una profondità di quasi un metro, dove sono stati rinvenuti 17 resti di uomo di Neanderthal e 9400 frammenti di ossa di animali, prede della iena delle caverne datati a 65 mila anni da oggi.
Gli scavi sono stati estesi anche all'esterno della grotta, dove sono stati individuati livelli di frequentazione dell'uomo di Neanderthal databili a circa 112 mila anni fa, per un'estensione di oltre 5 metri quadrati. Il deposito indagato in uno spessore di oltre 1 metro, ha restituito 2 denti umani, circa 3500 reperti molti dei quali combusti, centinaia di strumenti litici creati dall'uomo di Neanderthal e le tracce di un focolare.
L'eccezionale scoperta di 19 nuovi reperti di uomo di Neanderthal, che porta a 22 il totale di ossa umane rinvenute nel sito, e lo scavo di un deposito archeologico che si sviluppa per oltre 125 mila anni, permetterà ad un'équipe multidisciplinare di ricercatori delle Università di Roma Tor Vergata, La Sapienza, Bologna e Firenze di ricostruire la storia, il clima e la morfologia del territorio del Lazio costiero in un periodo fondamentale della preistoria umana.
A cura dell'Ufficio Stampa di Ateneo
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